Pasquale Gentile: ''La Grande Guerra non frenò la vitalità della nostra comunità''

Giovedì 18 Settembre, per il secondo appuntamento di "Settembre in Santa Chiara" ,lo storico Pasquale Gentile, vincitore di quattro edizioni del premio Noci per la storia locale, ha tenuto una conferenza nel Chiostro delle Clarisse dal titolo "Noci...quando i consiglieri comunali andavamo in guerra" . La conversazione storica, in collaborazione con il comitato comunale per il centenario della prima guerra mondiale, ha approfondito tematiche legate alle ripercussioni della grande guerra in relazione alla nostra città. Più in particolare, Gentile ha saputo fare luce su alcuni aspetti di vita cittadina inediti e, per certi versi, sorprendenti. Quello più significativo, senza ombra di dubbio, è il dato che vede la vitalità inalterata di una comunità nonostante la tragica guerra. Lo storico nocese argomenta questa considerazione con una serie di testimonianze documentali di enorme fascino che hanno avuto la capacità di far respirare ai presenti l’atmosfera di quel periodo di enormi trasformazioni culturali. L’aspetto sociale più rilevante – commenta Gentile – è quello relativo al declino dei grandi possidenti e l’ascesa del proletariato. In tal senso, in questi anni il popolo ritorna a reclamare la terra, così come era accaduto con l’insorgenza del 1799 e nel corso dei moti del 1848. In tale contesto, nel luglio del 1914, a Noci i socialisti prendono la guida del Comune con Vincenzo Guerra, sindacalista che si mise alla guida di un folto gruppo di consiglieri composto da giovani artigiani e contadini. Uno dei primi progetti della nuova amministrazione fu quello di fare il punto sullo stato critico della finanza comunale reso tale da anni di immobilismo amministrativo e da interessi di parte. Nonostante questo, mentre la guerra entra nel vivo, l’attività amministrativa mette in cantiere progetti come quelli della dotazione della luce elettrica in città e della storica fontana della piazza. Tra gli altri iter progettuali avviati anche quelli del cimitero e quelli della futura scuola “Positano”. La vitalità amministrativa non si interruppe nemmeno quando gli stessi consiglieri comunali furono chiamati al fronte. I consigli comunali continuarono a riunirsi, seppure in forma ridotta e limitata. L’attività politica non si interruppe mai. L’amministrazione socialista di Vincenzo Guerra fu quindi la suprema interprete di questo sentimento che oggi risuona in tutta la sua sconvolgente attualità. E’ proprio questo l’aspetto più bello della relazione di Gentile che, implicitamente, ricorda l’importante ruolo che la politica può e deve svolgere nell’interesse comune sulla scia di quanto accaduto a Noci nel difficile contesto della prima guerra mondiale. L’esempio di quei giovani contadini ed artigiani guidati da Vincenzo Guerra che vissero la politica come bene comune in anni difficili è forse l’immagine più bella da ricordare e da tramandare cento anni dopo. Come una cartolina da conservare gelosamente e di cui essere fieri.

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1 commenti

  1. Vincenzo Guerra › Bari
    05 marzo 2017, 12:42:22

    Grazie!! E' stato bello scoprire che esiste ancora memoria di mio Nonno.

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